lunedì 17 ottobre 2011

15 ottobre. Il lungo racconto di chi c'era e non capiva.


Piazza della Repubblica. 15 ottobre. Ore 13.30.
Vogliamo dire no.
No ai diktat delle banche,
NO al sistema politico italiano, incapace di superare la crisi,
NO al precariato che imperversa su noi giovani come unica chance.
Per IL 15 OTTOBRE Rifondazione Comunista ha noleggiato un bus festa a due piani con somministrazione di bevande e cibi. In posizione del dj trovo Fabio Amato responsabile nazionale esteri del Prc; il responsabile organizzazione della Toscana e quella dell'antifascismo controllano i compagni che possono salire. Un bell'ambiente, organizzato, sicuro, un buon inizio. Inoltre ci sono 200 compagni con la pettorina Rossa impiegati nel servizio d'ordine.
Cosa fa il servizio d'ordine di un partito in una manifestazione? Me lo sono fatto spiegare anche io: evitano gli scontri, isolano i facinorosi, provano, se necessario, a mediare con la POLIZIA e in caso obbligato di scontri, difendono il corteo.
Partenza per le 14.00 ma alle 15.00 non avevamo mosso un metro da Piazza delle Repubblica. Iniziano le chiamate tra compagni e si capisce che ci sono stati i primi disordini: "come? ma dove? e chi sono questi che danno fuoco alle macchine?" cerco qualche organizzatore e chiedo informazioni sulla veridicità dei primi "casini": "lo sappiamo, hanno dato fuoco ad alcune macchine in Via Cavour ed adesso sono a spaccare vetrine davanti al Colosseo, ma dietro il servizio d'ordine noi non abbiamo problemi" Sarebbe sicuramente stato vero, ma il nostro spezzone non è arrivato che in cima a Via Merulana, dopo essere stato deviato ad un certo punto del corteo.
Vista la lentezza al partire, la curiosità e la paura del viaggio a Roma per niente, come la maggior parte dei manifestanti, ci stacchiamo dallo spezzone e andiamo avanti. Appena entrati in Via Cavour troviamo la vetrina del negozio Elite, un enoteca/prodotti locali sfondata e i proprietari a pulire, spazzare via i vetri. Più avanti una macchina, un Suv Audi targato san Marino, ammaccato, sventrato. A dire il vero, tra tutti gli indignados intorno non ho colto sconforto per l'accaduto, ma anzi "Un suv di san Marino, è sicuramente un evasore fiscale. ahahah"
La polizia stava infondo alle strade laterali per bloccarne l'uscita dei manifestanti in altre zone della città. All'incrocio con San Pietro in Vincoli (dove ha perso le dita il militante di Sel) c'è stato il mio primo momento di tensione: un gruppo di sbarbatelli vestiti di nero, casco in testa, sciarpa sul viso hanno cominciato a stuzzicare la polizia con lancio di petardi, offese e, non so come sia proceduta perché ho allicciato il passo e ho proseguito avanti. Il corteo ha subìto così, con questa inutile vicenda, una prima diramazione della folla. Abbiamo proseguito, ci siamo persi, ritrovati, aggiunti, divisi fino alla fine di via Cavour all'incrocio con i fori Imperiali. nel contempo si era alzato un fumo nero dal Colosseo e sembrava che tutti si stesse andando incontro, mossi da molteplici emozioni, a quella fumata nera. Mi sono persa tra i black block: una cinquantina di ragazzini erano nascosti sotto una veranda di un bar chiuso, tra un distributore preso a calci e una folla di indignados pacifici attoniti alla vista di questi gasati. Una ragazza gli urla: "Fascisti, andatevene a casa" E questi si voltano rozzamente rispondendole in forte accento Romano, (al contrario di quanto ho letto su i 4 quotidiani che mi sono comprata oggi) "Che cazzo vuoi? Eh? Puttana" Così, offese semplici, non analizzate, non politicizzate: offese infantili come loro.
Ritrovo parte del gruppetto e procediamo per Via Labicana. Il fumo che vedevamo proveniva da auto bruciate, le prime auto che io vedo bruciate, le altre erano colpite, saccheggiate, così come i bancomat, i distributori, le vetrine. Ma c'è un altro fumo nero, molto più grosso innanzi a noi: non sappiamo cosa possa essere, ma di sicuro non una sola macchina ma tante o forse, iniziamo a pensare possa essere un palazzo. Procediamo, sempre diramati, sempre lasciandoci persone alle spalle fino ad un incrocio dove la folla innanzi a noi comincia a correre all'indietro. Cosa succede? Niente, almeno niente dove ero io, ma il fuggi fuggi scatena il panico e qualcuno più saggio inizia a urlare "non correte!!! Non correte!!! Guardatevi davanti!" I giovani si guardano attorno e vedono che non c'è niente da temere; perdi altri manifestanti pacifici, ti fermi un po', alcuni si rifugiano nella strada superiore, ed io procedo, con calma e un po' di paura. Il fuggi fuggi avanti e indietro si ripete altre due volte, percorrendo così appena 200 metri in mezz'ora. Piano piano mi faccio furba innanzi ai falsi allarmi e l'unica cosa che faccio è salire sul muretto e vedere cosa accade. Erano i primi scontri tra manifestanti e aspiranti black block fino a quando 3 camionette delle polizia entrano nel corteo a sirene spiegate. Fuggo di nuovo, di corsa, perdendomi ancora. Mi posiziono sudata e con battiti accelerati su un altura e cerco di capire, utilizzando lo zoom della reflex, cosa accada. Il corteo viene spezzato, la polizia in assetto antisommossa inizia a spingere i manifestanti, tra i quali numerosi incappucciati. Dietro le camionette il fumo nero si addensa e arrivano i Vigili del Fuoco. Dopo 5 minuti la polizia riparte e il corteo, ancora dimezzato riparte per raggiungere Piazza San Giovanni. Cerchiamo di richiamare gli indignados a procedere, tutti insieme ma con scarso risultato. Passiamo davanti a barricate di cassonetti in cenere e altri bancomat assaltati. Il fumo nero si attenua ed è sempre più vicino. Si inizia a vociferare che abbiano incendiato una caserma di Carabinieri. Giungiamo davanti alla "caserma" che invece è un palazzo in disuso del Ministero dell'Interno. Fuori, nel piazzale riservato al parcheggio per finanzieri, 3 macchine bruciate. Per tutto il corteo, sulle mura dei privati, sugli spazi per le affissioni, per terra la vernice fresca delle scritte: "Resistenza, acab (all cops are bastard), NON SPEGNI IL SOLE SE GLI SPARI ADDOSSO, etc... La situazione è comunque più tranquilla, al nostro fianco un gruppetto di musicisti di strada con ballerine, un ragazzo sui trampoli, come al circo e sembra di essere al Rione Darsena. Mi tranquillizzo, la polizia avrà allontanato quei 50 black block che abbiamo visto partire dai fori imperiali. Il pericolo è scampato. La polizia ha ordine di non intervenire, è intervenuta per salvaguardarci, la difesa ci avrà difeso...
Si arriva all'incrocio con Via Merulana e si imbocca. Ancora cassonetti bruciati e un'aria irrespirabile tanto da costringermi a legarmi un foulard alla bocca. Le persone sono poche ma siamo tranquilli; intorno persone di tutte le età, inizio a pensare che gran parte del corteo non arriverà mai in Piazza San Giovanni. Nel frattempo si susseguono le telefonate con chi, da casa, è sintonizzato sul Sky. Ci dicono che tutto si sta placando, che i manifestanti hanno iniziato a prendere a calci in culo i facinorosi black block.
Procediamo parlando non ricordo nemmeno di cosa, ma di altro. L'aria è irrespirabile a causa dei cassonetti bruciati. Sempre meno le persone che proseguono, inizio ad aver voglia di caffè e a cercare un bar aperto lungo il percorso: tutto chiuso. Arriviamo in Piazza San Giovanni. Da una parte la Polizia, un centinaio di agenti in assetto anti sommossa che blocca la direzione verso il Tevere. Dall'altra un tir, credo quello dei precari che dal microfono esortano a procedere con calma verso Circo Massimo dove, scoprirò in seguito, si sono recati gli studenti de La Sapienza.
Ma tutto di un tratto, come un fulmine che squarcia il cielo, entra in Piazza un TIR DELLA POLIZIA CON UN IDRANTE SUL TETTO ad un velocità spaventosa, minimo 70 kmh
Inonda la parte opposta della Piazza; ci saranno i black block. Invece no, vira, piano piano anche verso di noi. Nessuno è stato investito dal Tir? Corro. Mi appoggio al muro della basilica. Che pressione avrà l'acqua? Cadrò? Al massimo mi appiccica al muro. L'idrante non arriva a noi, non arriva a me. E' stato perso il controllo e senza controllo si va verso la pazzia, il caos. Cosa fare? Torno indietro. Veloce verso Via Merulana. Una ragazza apre il portone del condominio tutti dentro, chiusi, barricati. Non ho fatto niente ma mi sento colpevole. Temo che avvenga una retata. Perchè? Chiamo mia madre. Ritrovo due viareggine, anche loro nella Piazza al momento "del bagnetto". Intanto cosa accade nella Piazza a 30 metri da me? Esco. Cerco chi ho perso. Uno lo trovo ed uno no. I telefoni non vanno. Arriva a corsa parte del corteo, torna indietro e di nuovo tutti dentro il portone. Fuori scoppi, lanci, esplosioni. Esco di nuovo, pochi minuti dopo un lacrimogeno, a me non arriva ma l'aria è davvero irrespirabile. Di nuovo dentro. Le anziane del condominio sono scocciate perchè entra un'aria fetida. Mi sento di troppo. Andiamocene via! Nella via del ritorno altre camionette della Polizia, altre corse, torno nel palazzo. Un'ora così. Alle 18,30 decidiamo di andarcene, basta! La via Merulana è di nuovo sgombera, proviamo ad andare via. Tutto è finito. Lungo la strada non riuscivo a respirare. Il tratto che avevo fatto prima porta nuove ferite: l'agenzia interinale Man Power distrutta, altre macchine bruciate, nuove scritte.
Da questo momento in poi inizio a capire dove mi trovassi.
Credevo di trovarmi a metà corteo, con i black block in testa ma, gli incappucciati erano ovunque e tanti ci sono diventati alla fine, rispondendo alle cariche di alleggerimento della polizia. Anche Via Cavour presenta auto bruciate che prima non c'erano, prima erano sfondate ma non bruciate. Rifondazione con il servizio d'ordine non è mai arrivata, purtroppo.
Una volta arrivata in zona franca entro in un bar per bermi il caffè. La Tv non parla d'altro, vedo la camionetta bruciata a pochi metri dal "mio" portone e capisco di non aver capito niente per tutto il tempo. Gli scontri si sono spostati in Via Merulana, dove ero io mezz'ora prima. Ho fatto la scelta giusta, per caso. Ma in una manifestazione del genere non penso debba essere il caso a decidere, ma il servizio d'ordine, la difesa.
La mia è stata una piccola esperienza, non mi sono beccata nemmeno un lacrimogeno, ma ho avuto sempre la fortuna e forse l'istinto di non trovarmi mai per caso nel posto sbagliato.

giovedì 6 ottobre 2011

https://www.facebook.com/note.php?note_id=10150348263089419" target="_blank" title="Vota per me nel contest di Toprural: Raccontaci la tua storia rurale!">http://it.blog.toprural.com/wp-content/uploads/2011/10/banner-concorso2.png" border="0px" >

lunedì 3 ottobre 2011

Fauna toscana. Natura lontana.



"Schhh, fai piano! Così li spaventi. Ecco, si avvicinano. Ma quanti sono? Mamma, mamma!".
Non eravamo solo io e mia madre ad assistere allo spettacolo; eravamo ancora numerosi, tutti a cena nel solito posto ad attendere il buio.

Per arrivarci, io e la mia famiglia, avevamo percorso 25 minuti di macchina, speso un bel po' di lire per la cena, ma il sacrificio era stato ripagato già all'inizio del viaggio.
La prima sosta di quella calda serata di Settembre avvenne in località Pieve a Elici. Qui sorge un'antica pieve romanica, famosa sia per la bellezza della chiesa, sia per il meraviglioso panorama: mare della Versilia con Isola Gorgona all'orizzonte; Lago di Massaciuccoli con le sue paludi; in fondo a sinistra, con il cielo terso, si scorge Piazza dei Miracoli. E per finire, il tutto incorniciato da un paesaggio collinare ricco di vecchi ulivi.
Ripreso il viaggio, imboccata la tortuosa strada per Gombitelli, paese collinare nel Comune di Camaiore (Lucca), vediamo un "cespuglio" in movimento.
"Papà, illumina lì! Lì con i fanali!" Si aprì innanzi ai nostri occhi uno spettacolo meraviglioso, ancora da pelle d'oca: una maestosa coppia di istrici! All'età di dieci anni pensai che fossero in fase amorosa, di concepimento. Al ripensarci oggi non so se il motivo della loro vicinanza fosse così aulico e romantico.
Con tanta gioia arrivammo a Lucese. Il cameriere ci fece accomodare al nostro tavolo e prese la nostra ordinazione. Nell'attesa, e per la prima e unica volta della mia vita, iniziai a coccolare una gatta rossa. Avete mai visto un gatto femmina di colore rosso? Io solo in quella magica sera.
Tra l'antipasto toscano e i "tordelli lucchesi al ragù", -ravioli ripieni di carne- mi rivolsi al cameriere: "Scusi, ma tra quanto arrivano?" "Verso le dieci, sempre che vengano anche stasera".
Alle dieci mi alzai in piedi e mi diressi nel punto più vicino al bosco: niente!
Rimasi seduta su quel muretto per 3 quarti d'ora; mia madre mi leggeva la delusione in faccia. La maggior parte delle persone se ne andarono, stufe di aspettare qualcosa che, con molta probabilità, non sarebbe mai arrivato. "Laura, andiamo via? Torniamo un'altra sera" "No mamma, tanto so che non torniamo più" e proprio in quel momento sentii un fruscio poco distante da me. Mia madre e mio padre tesero le orecchie; socchiusero gli occhi, si avvicinarono veloci producendo dei forti rumori.
"Schhh, fai piano! Così li spaventi. Ecco, si avvicinano. Ma quanti sono? Mamma, mamma!".

Erano arrivati anche quella sera: 30 cinghiali, piccoli e grandi venivano a mangiare gli avanzi della cena. Mi commuove ancora il pensiero di quella moltitudine di grossi e goffi animali selvatici che venivano a farsi fare carezze per mangiare dalle nostre mani. Mi affezionai e mi avvicinai ad un piccolino, bello. La madre del cucciolo mi guardò, si avvicinò, ma tornò mansueta a mangiare la sua abbondante dose di avanzi.
Per più di due anni i proprietari del ristorante fecero cenare il branco di cinghiali; io ci tornai, ma la magia fu minore, la folla maggiore e il mio cucciolo, forse era già diventato grande.
La commozione di quella magica serata non la dimenticherò mai.
Mai ho mangiato carne di cinghiale;
Mai ho pensato che gli istrici "sparassero gli aculei";
Mai più ho trovato una gatta rossa;
Mai più ho toccato, carezzato, e nemmeno visto un cucciolo di cinghiale.

Questo post partecipa al concorso “Raccontaci la tua storia rurale” diToprural.



sabato 21 maggio 2011

Federazione della Sinistra miglior dato nazionale nella provincia di Lucca. Analisi e pensieri.

A cinque giorni dall'avvenuto spoglio può cominciare l'analisi.
La Federazione delle Sinistra (Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani) ha conquistato il primato nazionale nella lucchesia. La percentuale ottenuta è del 6,57. Una persona su 15 della Provincia ha votato un partito rappresentato da una Falce e un Martello; un partito con una storia lunghissima, un partito composto da diverse anime e pensieri, un partito a sostegno dei più deboli e da sempre contrario alla ricchezza dei pochi contro la povertà dei molti. Non credo che tutte le persone che hanno messo una X sul simbolo o sul nome del candidato siano diventate e tornate comuniste; penso però che la mancanza di un'opposizione vera, radicata e non solo anti-berlusconiana si inizi a sentire nel Parlamento Italiano.
Come ho più volte sostenuto, provengo da una famiglia dalla morale cristiana, priva di nonni o parenti partigiani, ma una famiglia che non mi ha insegnato il pregiudizio. La prima volta che mi recai alle urne ero ancora incerta sul chi votare. Di certo ero una donna di sinistra ma non captavo le differenze che adesso sono così lampanti. Presi i programmi dei partiti di sinistra e li lessi; li confrontai anche con quelli di Forza Italia per vedere le differenze tra sinistra e destra e decisi che il mio voto sarebbe andato a Rifondazione Comunista. Ero una elettrice che non partecipava alla vita di partito, non sapevo nemmeno dove si trovasse la sede di Rifondazione e chi fosse il segretario. Poi, nel 2007 presi la mia prima tessera. Debbo ringraziare il circolo di Massarosa perché mi diede fiducia, mi introdusse al pensiero politico critico e tuttora mi fa sentire viva.
Appena si fermano i violinisti continuo l'analisi.
Questo risultato nella Provincia di Lucca è dato da diversi fattori, ma il primo è il duro e assiduo lavoro dei compagni, soprattutto in alcuni seggi dove abbiamo conquistato anche il 27% (quasi una persona su 3!). Siamo tornati ai porta a porta a testa alta. Questo è successo perchè eravamo certi del buon lavoro svolto dalla giunta Baccelli anche grazie al ruolo dei nostri 3 assessori uscenti e ai 5 consiglieri provinciali. La Federazione della Sinistra ha fatto la differenza aumentando la differenza che c'è tra un Pd e un Pdl. Questo è dimostrato inoltre dal fatto che le nostre percentuali sono maggiori laddove eravamo in una coalizione. Quindi, le persone che ci votano premiano le alleanze con il Pd perché vogliono che la Federazione della Sinistra sposti il Pd a sinistra? Questo è quello che si presume adesso. Ma è anche vero che in passato non siamo stati premiati per l'esser in coalizione. I dati che emergono nella lucchesia denotano inoltre un non brutto risultato del Pd; è rimasto stabile nonostante l'affacciarsi di Sel nella compagine politica nazionale. Sel, invece non ha sfondato come doveva. Ha ottenuto un buon risultato e due consiglieri come la FdS ma, viste le proiezioni pre-elettorali, non può cantar vittoria. La forza di sinistra che più ha pagato lo scotto dell'entrata di Sel è stata l'Italia dei Valori di Di Pietro. In Lucchesia non è una forza politica che attrae come in altri posti ma è riuscita ad ottenere un solo consigliere.
Ciò che è sicuro è il crollo del Pdl e della Lega Nord in tutta la nazione. La Lega Nord è un partito populista che è riuscito a togliere voti alla sinistra, soprattutto a partiti come la Federazione della Sinistra. Ha preso l'argomento cardine del comunismo, "il lavoro", stravolgendone completamente il pensiero. E' riuscita, anche con un buon lavoro politico di presenza delle fabbriche, a far credere che il problema della mancanza di lavoro in Italia siano gli immigrati. Statistiche e dati alla mano ci dicono che non è così ma la cosa da osservare è che IL LAVORO rimane e deve tornare ad essere l'argomento principale di un partito comunista che per troppo tempo si è perso in dolorose scissioni e oscuramento mediatico.
A Massarosa abbiamo ottenuto il 17%!!! (quasi una persona su 5). Questo come? Un buon candidato, una buona campagna elettorale e il PORTA A PORTA.
Non esiste una campagna elettorale di destra e di sinistra. La campagna elettorale è la campagna elettorale. Dare tanti volantini è sempre meglio che darne pochi. Comunicare è sempre meglio che non comunicare. Un campanello di una casa in più potrebbero essere 5 voti in più.
Mi sento un po' Gianni Morandi ma bisogna crederci e far vedere che ci crediamo.
Il nostro progetto politico è valido e gli elettori di sinistra che l'hanno capito ci hanno dato il loro appoggio senza pubblicità mediatica.

martedì 28 ottobre 2008

Mentre il governo sta tagliando i fondi all'editoria cooperativa,
decretando la chiusura de il manifesto,
i primi 3 gruppi editoriali continueranno a ricevere "aiuti" dallo stato.

Quanto?
Nel solo 2006:
- Mondadori: 20 milioni di euro

- Il Sole 24 Ore: 17 milioni di euro

- RCS Rizzoli-Corriere: 14 milioni di euro.

Per un totale di € 50 milioni circa e CONTINUERANNO A RICEVERLI
e come se non bastasse si accaparrano quasi tutta la pubblicità.

Ci illudiamo di essere informati ancora di più e più liberamente dalla rete,
così ce ne stiamo davanti al computer che spara titoli e ultim'ora.
Al massimo giriamo mail come questa... cara libertà!

PROFESSORI TUTOR PRIMO ANNO

A VOI LA MAIL DI RISPOSTA DELLA PROF. GEORGE IN MERITO AI TUTORAGGI DEI PROF.

L'idea del tutorato è un'iniziativa presa dal Rettorato. Il Consiglio ha deliberato di scegliere i proff del primo anno di fare da tutori adogni gruppo di lettorato. Ho chiesto ai professori di contattare i lorotutees entro la fine di questo mese ma la scadenza è slittata a causa della sospensione didattica. Entro metà novembre saranno contattati glistudenti. Ogni professore gestirà il rapporto come crede.
gruppo A,Bientinesi
B, Marletti
C, George
D, Luttazzi
E, Salibra
F, Guidi

E' un'esperienza nuova per Pisa, ma l'idea di avere una persona esperta per guidare gli studenti se hanno delle difficoltà.
S.G.


QUESTA ERA LA MIA MAIL DEL 27 OTTOBRE
Buonasera,
Vi informo che numerosi ragazzi del primo anno mi hannochiesto informazioni in relazione ai Professori tutor. Non so che mansioni abbiano i prof nè chi siano; il problema è che non lo sannonemmeno i ragazzi del primo anno. Domani il professore Marletti farà il primo incontro con i ragazzi del suo gruppo, invito esteso anche agli altri ragazzi che non sanno se partecipare o meno perchè non hanno idea di cosa possa invece fare il loro tutor non sapendo chi esso sia. Immaginerete quindi l'indecisione dei ragazzi.
Vi ringrazioanticipamente a nome del primo anno per la disponibilità,
LauraBrocchini


CARI RAGAZZI,
VI CONSIGLIO DI CHIEDERE DIRETTAMENTE AI VOSTRI TUTOR.
Un saluto.

venerdì 3 ottobre 2008

Questo blog non mi piace +...

Cari comunicatori,
metto a disposizione il mio blog x far sì che ognuno di voi possa dichiarare se vuole cambiare gruppo e per quale. Ognuno di voi metterà un commento e gli altri lo leggerenno. Per non creare troppi casini mettete ad esempio: CERCO GRUPPO A IN CAMBIO DI GRUPPO D. Pinco Pallino.
Se uno del gruppo A vorrà andare nel gruppo D scriverà un commento indicando x Pallino.
Insomma, fate vobis!:)